Storia e curiosità

 

Registro madre/figlia delle ricevute anni 40

 

La pasticceria, confetteria, drogheria Copello sorse nel 1826 per iniziativa di Pietro Agostino Podestà, dalla fusione dei due nomi nacque in vernacolo l’appellativo “Peostin” che accompagnerà per tutta la storia i gestori della pasticceria, i quali crearono un negozio all’insegna della qualità dando vita ad una delle più antiche pasticcerie d’Italia e la più antica di Chiavari.

Nel 1871 l’attività passò al figlio di Pietro,  Francesco il quale ne conservò la tradizione e l’inalterata qualità dei prodotti fino al 1901. Con il nuovo secolo assunse la proprietà il nipote Giuseppe Copello, figlio della sorella del Podestà e di Copello noto pastaio di Chiavari,  sotto la  sua  gestione, nel 1911, il negozio ebbe la sua prima ed unica trasformazione dell’arredo in stile Liberty Floreale, da allora nulla è cambiato al 162 di Carruggio Dritto.

 

 

Biglietto da visita primi del ‘900, il sottogonna della bimba è in realtà il cestino in cui si mettevano i panettoni a raffreddare dopo la cottura

 

All’inizio del secolo arriva l’energia elettrica ed il proprietario acquista la prima impastatrice a motore, ed in una pubblicità del 1913 sul giornale locale “la Sveglia” si legge “lavorazione elettrica del pandolce”. In questo periodo di grandi cambiamenti, compaiono le prime automobili e il Copello sempre attento alle esigenze della propria clientela, in modo speciale nobili e alta borghesia, richiede al comune la licenza per la vendita di benzina ricevendo la licenza numero 1 della propria città, arrivava  un barile che poi veniva travasato in bottiglie e venduto. Per contro i meno abbienti, cioè la maggioranza, con poche lire potevano acquistare le “fregugge” le

briciole, erano questi gli scarti di produzione sempre di ottima qualità ma ottenuti da ritagli e sfridi di altri dolci.Sempre in quegli anni l’azienda si organizza per i “rinfreschi”, oggi diremmo catering, spesso e volentieri i Copello sono nei cantieri Navali del Senatore Piaggio per i vari delle imbarcazioni, o nelle belle case della città per matrimoni e cerimonie.
Al Copello seguirono i figli  Angela, Pippo e Maria sotto la loro proprietà la ditta si espanse e consolidò il proprio primato, facendo conoscere anche all’estero i propri prodotti.
Era quello il periodo in cui moltissimi Liguri erano emigrati verso terre lontane, soprattutto nelle Americhe, dove allora, ma anche ai giorni nostri, durante il periodo natalizio, centinaia di pandolci e il famoso Torrone Copello raggiungevano gli emigranti, mantenendo così viva una tradizione Chiavarese in tutto il mondo.

 

 

 

 

Il retro del biglietto da visita

Nel 1973 i Copello passarono il testimone agli attuali proprietari Il signor Luigi Antonini e la moglie Rina, i quali si accordarono con i tre fratelli per mantenere il nome originario della ditta.

Negli ultimi quarant’anni di conduzione da parte della famiglia Antonini, il nome Copello ha continuato ad essere il punto di riferimento dei buongustai e dei golosi di tutta la regione, ed anche da varie parti d’Italia.Mantenendo inalterata la produzione dei prodotti tradizionali tra i quali pandolci, torrone le “Dolcezze di Chiavari” un tipo di dolce già presente in azienda ma che Luigi modificò nella realizzazione e vendita creando una monoporzione incartata a caramella,così come lo conosciamo oggi, il 2000 semifreddo per eccellenza inventato da Pippo Copello nel 1930 e così chiamato perché pensava che nel 2000 tutti avrebbero avuto la ” ghiacciaia” dove mantenerlo. Da allora molte cose sono cambiate, ma la Famiglia Antonini ha voluto mantenere fede al proprio impegno, conservando nome, arredo e qualità dei prodotti. Nel 2009 alla morte di Luigi, è succeduto nella conduzione il figlio Luca, cresciuto , nel vero senso della parola, all’interno dell’azienda, dal 1985 è ufficialmente parte integrante della stessa con il compito di preservare storia, tradizioni e nome della Pasticceria. Ormai sono parte integrante dell’azienda la moglie Michela, responsabile del nuovo negozio di confezioni e prodotti tipici liguri. e la figlia Karen. Il tutto sotto la “supervizione” di nonna Rina del

Nei quasi 190 anni di storia sono numerosi i premi e le attestazioni ricevute, sia livello locale, che a livello regionale, ma il più grande pregio è aver “sfornato” decine di professionisti del settore che fanno parte del tessuto economico locale.

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